Quando Monterotondo Marittimo si affrancò da Massa Marittima e divenne comune autonomo

Quando Monterotondo Marittimo si affrancò da Massa Marittima e divenne comune autonomo

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È una storia lunga e complicata, ricca di risvolti sociali, discussioni, conflitti, polemiche, diatribe, quella che nel 1961 portò il borgo di Monterotondo Marittimo – conosciuto principalmente per lo sfruttamento della geotermia, ma anche per le Biancane – ad affrancarsi da Massa Marittima (di cui faceva parte dal lontano 1838) diventando comune autonomo…

DI SANDRA POLI

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Non tutti sanno che Monterotondo Marittimo un tempo era frazione di Massa Marittima. Ne
faceva parte dal 1838. L’atto ufficiale che sancisce l’autonomia ed istituisce il nuovo Comune di Monterotondo Marittimo a partire dal 1961 è il decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 1960.

Monterotondo Marittimo è conosciuta principalmente per lo sfruttamento della geotermia, ma anche per le Biancane, uno scenario dove il bosco lascia spazio a un terreno grigio biancastro quasi spettrale con vapori, fumacchi e sorgenti di acqua oltre quaranta gradi. Di recente è stato inaugurato il Mubia, il Museo delle Biancane, che con le sue attrazioni interattive (tra cui la maggiore è la geonave), spiega ogni particolare relativo allo sfruttamento del calore proveniente dalla terra. E, nelle stanze del museo, è possibile leggere i versi di Dante Alighieri, tratti dal libro sesto delle Rime, in cui si parla dei territori geotermici: “Versan le vene le fummifere acque/ Per li vapor che la terra ha nel ventre/ Che d’abisso li tira suso in alto”.
La presenza di vapori acquei che sprigionano dal terreno era conosciuta già in tempi antichi, ma non se ne conosceva l’origine. Poi, nel 1777 Uberto Francesco Hoefler di Colonia, nominato dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena provvisioniere delle reali farmacie, scoprì, per la prima volta in Europa, la presenza di un giacimento di acido borico, sostanza che veniva usata per l’invetriatura delle ceramiche e in farmacia. Di lì a poco si capì anche il processo di formazione e nei primi decenni dell’800 iniziò lo sfruttamento industriale…

Nel 1955 un gruppo di cittadini, ritenendo di avere i requisiti previsti dalla legge, presentò domanda al Presidente della Repubblica per ottenere l’autonomia e costituirsi in comune autonomo. Una domanda che l’Amministrazione Comunale di Massa Marittima non prese assolutamente bene per ragioni politiche e campaniliste. Ne venne fuori una lunga polemica molto accesa fra i due paesi. Massa Marittima vantava l’autonomia dal 1225 quando si era affrancata dal dominio del Vescovo ed era nato il Libero Comune. In quel periodo si poneva come la capitale delle Colline Metallifere dove erano accentrati gran parte dei servizi: l’ospedale, la Pretura, l’Inam, gli uffici finanziari, la Diocesi Vescovile; Massa contava, inoltre, su una scuola mineraria presente dagli inizi del 900 che era un’eccellenza insieme all’altra scuola superiore, il Liceo Classico. A metà degli anni cinquanta era in continuo sviluppo, al contrario di Monterotondo era concentrata più sull’industria mineraria che sul turismo. Grazie alla centralità dei servizi e alla presenza delle miniere che davano lavoro a tantissime persone, aveva un peso politico non indifferente…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di ottobre 2020 di Maremma Magazine (alle pagine 74-76), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI