“Panorama etrusco”, una bella esperienza giornalistica di oltre cinquant’anni fa che merita...

“Panorama etrusco”, una bella esperienza giornalistica di oltre cinquant’anni fa che merita di essere ricordata

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Si chiamava «Panorama etrusco» ed era un bel periodico di cultura, attualità, informazione testimone della fine degli anni Sessanta del XX secolo ideato, fondato, diretto ed animato da Giorgio Calandra, un uomo di spessore con una storia di passione e laboriosa volontà. A lui è dedicata la Biblioteca comunale di San Vincenzo (Livorno)

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DI DANIELA CAVOLI

…Una bella meteora giornalistica «Panorama etrusco» il cui impatto con la realtà oggettiva è stato fatale; un periodico di cinquant’anni fa, di cultura, attualità, informazione nato nel 1968 troppo presto eclissatosi alla vista dei suoi lettori. La rivista iniziava il suo cammino in una zona demograficamente e culturalmente più povera d’altre in Italia, la nostra, ma i collaboratori seppur consci di poter raggiungere un esiguo pubblico o, forse, proprio tentando di fare qualcosa perché quello s’arricchisse in qualità e quantità, seguirono e fecero proprio l’intento prefissato.
Il progetto è molto più recente in relazione ai secoli in cui gli Etruschi antichi hanno frequentato la Maremma e già passato remoto per gli Etruschi contemporanei poiché il tempo delle piccole, ma costruttive testimonianze spesso sfugge. Sono stati superati da poco i dieci lustri dall’ultima uscita di «Panorama etrusco». Ha segnato l’orma finale del rotocalco maremmano, così sapientemente intitolato, un numero monografico sulla Val di Cornia (Anno III, N° 2, Febbraio-Marzo 1970). Un numero senza saluti che è fine di una storia con dei propositi – raramente accade – il significato primo dei quali s’adatta perfettamente pure al momento tragico che stiamo vivendo. Si legge nell’editoriale
«Vale la pena ricordare incidentalmente che soltanto nelle comunità – il cui fine si confonde da ultimo con quello di ciascuno dei suoi membri – l’individuo può raggiungere la sua piena espansione e la più alta attuazione delle sue energie, in quanto si uniforma alla realtà di membro dell’organismo totale». Si parla di comprensorio della Val di Cornia
come […] «comunità intermedia, feconda di valori culturali, alla quale ‘bisogna dare ciò che le conviene’» citando Aristotele (Etica a Nicomaco, IX, 2)…

Il direttore: Giorgio Calandra

Il lungo editoriale pubblicato, con interlinea minima su due pagine patinate, trenta centimetri per ventuno, dal quale è tratto il brano è firmato, in minuscolo, giorgio calandra.
I Sanvincenzini sanno chi è o almeno ne conoscono il nome. È intitolata a lui, dal 19 aprile 2013, la biblioteca comunale del loro paese che si trova in piazza Osvaldo Mischi, al primo piano del Palazzo della Cultura, e contiene anche il fondo e i libri della biblioteca personale di Giorgio Calandra (ringrazio per la foto nella pagina che segue il sig. Ilio Barbieri)…

Esistono altri tre volumi che portano la sua firma: «Venturina» (Tipografia Rifugio Sant’Anna, Massa Marittima, 1964); «Pittori e pittura contemporanea» con Mario De Rosa e Enrico Ugolini (Tipografia Cacelli, San Vincenzo, 1994); «Pittori in Toscana» insieme a Massimo Carrà e Giorgio Falossi (Edizioni Il Quadrato, Milano, 1996). Amava lo sport – lo sport riguardano le ultime pagine di ogni numero di «Panorama etrusco» – e, allo sport, ha dedicato molti articoli giornalistici su «Il Mattino» dal 1959 al 1996…

Si è occupato di cronaca, invece, per «La Nazione» negli anni 1966-67, di pittura – durante tutta la propria vita – su vari giornali prediligendo l’opera degli artisti locali con i quali e per i quali collaborava ad organizzare conferenze, mostre collettive, personali. Dal pensiero laico, ma credente, fu consigliere comunale a Campiglia Marittima dal 1964 al 1980…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di giugno 2020 di Maremma Magazine (alle pagine 100-103), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI