Fattoria La Maliosa, azienda biologica, biodinamica e… con un’anima

Fattoria La Maliosa, azienda biologica, biodinamica e… con un’anima

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Ogni azienda è una storia a sé, fatta di passione, impegno, lavoro. Ma non tutte le storie portano a quel quid di riuscire a dare un’impronta precisa al progetto imprenditoriale che vi è dietro. Ebbene, Antonella Manuli con la Fattoria La Maliosa, azienda agricola biologica e biodinamica situata in quel di Saturnia (Manciano) questo risultato lo ha raggiunto in pieno. La sua è una realtà con una filosofia chiara ed anzi, di più, con una propria identità ed una vera e propria anima…

L’azienda si estende su una superficie di 160 ettari tra vigneti, uliveti, terreni seminativi e boschi e dà vita ad una produzione artigianale di vini naturali, olio di oliva extravergine e miele

di Celestino Sellaroli

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La qualità in primis, nel rispetto delle tradizioni locali e della biodiversità ambientale che la terra di Maremma è in grado di esprimere. Può essere questa una delle possibili sintesi del progetto imprenditoriale avviato circa un decennio fa da Antonella Manuli con la Fattoria La Maliosa, azienda agricola biologica e biodinamica con una filosofia chiara ed anzi, di più, con una vera e propria anima…

La posizione e l’impronta ecologica
Siamo nel cuore dell’entroterra collinare maremmano, vicino alle Terme di Saturnia e a metà strada fra il Monte Amiata e l’Argentario, in una posizione di incredibile bellezza. Qui è nata un’idea vincente: quella di puntare su coltivazioni rigorosamente biologiche e biodinamiche per produrre prodotti – vino e oli, ma anche miele – dal sapore autentico, che sono il risultato di una serena collaborazione con la natura e con l’ecosistema circostante.
L’azienda è situata in un territorio prevalentemente boschivo a limitata azione antropica, sia abitativa che agricola per decine di chilometri. Una precisa scelta improntata all’ecosostenibilità tesa al massimo rispetto del paesaggio e dell’ambiente naturale al fine di accrescere la salubrità dei prodotti e migliorarne la qualità. E i risultati ci sono, si vedono e si apprezzano.
Uno studio condotto dal 2014 da INDACO2, spin-off dell’Università di Siena che svolge attività di ricerca e sviluppo in tema di valutazione e monitoraggio ambientale, misurando la sostenibilità e il carbon footprint dell’azienda, dimostra che l’ecosistema della Fattoria La Maliosa assorbe 100 volte più anidride carbonica di quanta ne venga emessa da tutti i suoi processi produttivi; ciò che più incide positivamente in questo risultato sono l’estensione boschiva e la presenza di impianti fotovoltaici. La Fattoria La Maliosa, ad oggi, è la prima e a quanto pare tutt’ora unica azienda agricola a conduzione biodinamica in Italia ad aver misurato la propria impronta ecologica.
La certificazione biologica e la conduzione agricola biodinamica, a ciclo chiuso completamente vegetale, sono stati un primissimo passaggio di trasparenza verso i processi produttivi aziendali, rivolti ad un consumatore consapevole.
Nel 2010 l’azienda ha ottenuto la certificazione BioUe, nel 2015 la certificazione L-Vegan per i vini e gli olii, nel 2016 la certificazione Kosher per gli olii e il miele.

Le persone e la storia
Nei 160 ettari su cui Fattoria La Maliosa si estende – tra vigneti, uliveti, terreni seminativi e boschi per una produzione artigianale di vini naturali, olio di oliva extravergine e miele – niente è lasciato al caso perché Antonella Manuli è una tipa tosta che sa il fatto suo.
Imprenditrice cresciuta tra l’Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti, finisce gli studi universitari in California, dove incontra e condivide i valori dell’Organic Movement. Tornata in Italia, lavora in ambito finanziario, prima di approdare in Maremma Toscana e seguire l’azienda Terme di Saturnia per dieci anni. Quanto basta per innamorarsi del territorio e delle sue caratteristiche ambientali.
Così, dal 2005 al 2009 ricerca i terreni che costituiranno l’azienda agricola, oggi lanciata verso obiettivi importanti. “Dalla primavera del 2006 alla primavera del 2009 – spiega proprio Antonella Manuli – abbiamo ripristinato con grande impegno la fertilità del terreno, fortemente esposto a fenomeni erosivi ed alluvionali. Pazientemente abbiamo ridonato la vitalità alla terra attraverso la tecnica dei sovesci. Nel 2009 vengono ampliati i vigneti esistenti ai quali nel 2014 vengono aggiunti 3 nuovi ettari, portando il totale della superficie vitata a 6,5 ha. Nel 2010 si completano gli impianti dei nuovi oliveti. Infine la prima produzione di olio è del 2007 e di vino del 2009.
In questo percorso di successo Antonella Manuli non è sola, ma è affiancata da Lorenzo Corino, agronomo e ricercatore, autore di pubblicazioni a carattere tecnico-scientifico nel settore vitivinicolo. Da sempre attento alle produzioni agricole in armonia con il mondo rurale, Corino implementa le gestioni ecosostenibili che valorizzino il “capitale terreno” e il buon uso delle risorse energetiche rinnovabili. Dal gennaio 2013 è responsabile del progetto vitivinicolo della Fattoria La Maliosa, dopo una carriera come dirigente presso il CRA, Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti. Nel 2016 esce “Vigne, Vino, Vita” il libro nel quale esprime il suo pensiero profondamente legato ai valori ambientali ed etici in agricoltura.

Vigneti e vini
L’importanza che il terroir ha per questa azienda lo si vede sin dall’inizio, dalla cura con la quale tutto lo staff cerca di salvare una storica vigna, recuperata a partire dal 2007, dopo ben 15 anni di totale abbandono.
“In vigna coltiviamo prima di tutto la biodiversità – sottolinea con fierezza Antonella Manuli –. Fin dal primo giorno abbiamo avuto un preciso obiettivo: salvaguardare tutte le specie presenti in azienda e sfruttare questo patrimonio genetico per ricreare un organismo agricolo integrato nell’ecosistema. La nostra vigna “Madre” di circa 50 anni, è stata la base sulla quale costruire il nostro progetto vitivinicolo, improntato alla rivalutazione dei vitigni storici del luogo. Si è potuta mantenere così longeva perché le piante che via via si seccavano sono sempre state rimpiazzate, il più delle volte interrando un tralcio della pianta vicina, come facevano i vecchi contadini. Quando siamo arrivati nel 2005, la vigna si trovava da qualche tempo in stato di abbandono. Una ad una abbiamo catalogato e indagato le viti dal punto di vista ampelografico e genetico per riconoscere tutti i vitigni presenti. Come tutte le vecchie vigne toscane è un misto di diversi vitigni, bianchi e neri insieme, tutti mescolati fra di loro anche all’interno del singolo filare. Da queste viti abbiamo scelto le varietà da propagare per i futuri impianti selezionando le migliori piante-madri dalle quali prelevare le gemme per gli innesti. Abbiamo così impiantato 5 nuovi ettari di vigneto con i vitigni a bacca rossa Ciliegiolo, diversi biotipi di Sangiovese, Cannonau grigio, e i vitigni a bacca bianca Procanico, Ansonica e Grechetto”.
Oggi l’azienda produce tre vini senza solfiti aggiunti Toscana I.G.T.: La Maliosa Bianco frutto dell’assemblaggio di tre vitigni: Procanico (90%), Ansonica e Grechetto (10%); La Maliosa Rosso realizzato con una base di Ciliegiolo (80%), Sangiovese e Cannonau gris (20%); La Maliosa Tarconte, Sangiovese 100%.
Vini naturali ed autentici che sintetizzano la volontà aziendale di cercare il massimo carattere che può derivare dall’espressione tra vitigno-terreno-ambiente e che trova il suo naturale completamento con la vinificazione naturale dell’uva in cantina, ossia senza alcun intervento aggiuntivo.

Uliveti e olio extra vergine di oliva
Alla Fattoria La Maliosa, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela del consumatore sono priorità fondamentali, dei veri e propri must che consentono di realizzare una produzione di olio evo pregiato artigianale e tipicamente Toscano, certificato biologico, vegan e kosher.
“I nostri uliveti – sottolinea Antonella Manuli – comprendono alcune piantagioni storiche ed altre più recenti. Le prime sono rappresentate da circa 180 piante e le cultivar predominanti sono Leccino, Frantoio, Moraiolo, Leccio del Corno e Pendolino: la loro età oscilla attorno ai 100 anni. Gli uliveti più giovani invece si estendono per 12,5 ettari con circa 3.600 piante, in gran parte entrate in produzione con la raccolta 2015. Le cultivar sono le stesse delle piante storiche e per valorizzare la varietà autoctona toscana Leccio del Corno, molto interessante e poco diffusa, l’azienda ha scelto di produrre un olio cru monovarietale”.
L’impegno profuso è tanto, ma viene ripagato da un risultato finale eccellente.
“Coltivare gli ulivi e produrre olio extra vergine di oliva per noi significa in primis conoscere ed interagire bene con il nostro ambiente circostante; salvaguardare le numerose piccole aree costituite da siepi, fasce boschive ed arbustive che delimitano le aree coltivate e si integrano con esse. Tali aree consentono la conservazione e/o il ripristino della biodiversità vegetale ed animale all’interno del paesaggio agricolo coltivato. La difesa, specialmente verso la mosca dell’oliva, viene realizzata monitorando la biologia dell’insetto anche con trappole alimentari e, eventualmente, intervenendo unicamente con mezzi fisici (es. caolino) o con altri deterrenti; il monitoraggio delle possibili avversità viene migliorato da un attenta osservazione agro-climatica del territorio. Le potature sono eseguite con interventi graduali in modo da ricercare il ciclo alla pianta con naturalità negli anni, senza forzature ed inutili stress che comprometterebbero l’equilibrio fra la parte vegetativa e la parte riproduttiva. Inoltre, ci impegniamo a mantenere buoni livelli di fertilità del terreno attraverso un’oculata gestione della flora del luogo che periodicamente ritorna al terreno importanti apporti di materia vegetale organica; non viene effettuato alcun tipo di concimazione sia minerale che organica, così anche il suolo, rimane protetto da fattori degradativi, come il vento e l’acqua meteorica spesso responsabili di erosione del terreno”.
Fin qui la cura nella fase di coltivazione. Ma decisiva è l’attenzione, davvero massima, anche ai passaggi successivi.
“La raccolta rimane la criticità fondamentale, l’impegno è grandissimo ed è rivolto a conseguire valori elevati di polifenoli e acidità molto bassa; il comportamento fenologico, compreso il grado di maturazione di ogni varietà costituisce il parametro che aiuta a decidere il momento più appropriato per la raccolta. L’estrazione dell’olio avviene a freddo (max 26°) con stoccaggio (anche momentaneo) solo in contenitori d’acciaio. Quindi il prodotto viene filtrato al fine di renderlo più longevo e stabile conservando nel tempo le sue peculiarità sensoriali e le sue caratteristiche chimiche. Tale operazione consente di eliminare acqua e sostanze proteiche che permettono l’innesco di fermentazioni ed ossidazioni che trasmettono difetti organolettici all’olio e ne aumentano l’acidità. Un olio filtrato mantiene nel tempo sentori di freschezza, di oliva appena colta”.
Il risultato di tanto impegno trova riscontro nel gusto e negli apprezzamenti che l’olio della Fattoria La Maliosa riceve, un olio pregiato, sano, di altissima qualità organolettica (grazie ad un ambiente originale e salubre ed una gestione agronomica attenta) ad alto valore salutistico con presenza elevata di polifenoli, antiossidanti, e bassa acidità.
“I tanti premi, riconoscimenti e menzioni nelle principali guide agli oli extravergine ricevuti quest’anno – conclude Antonella Manuli – ci fanno pensare che la scelta di una olivicoltura salubre ed organica sia la scelta più giusta. E la cosa che ci sta principalmente a cuore è che siamo orgogliosi di comunicare che l’olio extra vergine di oliva che produciamo non è solamente buono ma fa anche bene. Per questo abbiamo deciso di riportare sul retro dell’etichetta valori quali polifenoli (noti per le proprietà antiossidanti, anticancerogena, antiaterogena, antibatterica e antinfiammatoria), tocoferoli (conosciuti anche come Vitamina E) e perossidi (che non devono essere mai superiori a 20 meq O2/kg) in esso contenuti”.

Contatti
Fattoria La Maliosa, Loc. Podere Monte Cavallo, 58014 Saturnia – Manciano (GR), www.fattorialamaliosa.it. Per info, acquisti e visite (su appuntamento): e-mail: info@fattorialamaliosa.it, cell: (+39) 327 1860416.

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